La Comunicazione ai tempi delle Crisi aziendali

La Comunicazione ai tempi delle Crisi aziendali

La Comunicazione ai tempi delle Crisi aziendali

Nella vita di tutte le imprese, se c’è un evento che le accumuna è di sicuro la gestione di una crisi. Un’azienda, per godere di ottima salute, oltre ad avere una situazione finanziaria stabile deve far fronte all’opinione della comunità. Un’attività commerciale di una certa importanza, deve poter ispirare fiducia agli dei clienti, dei potenziali clienti e soprattutto nei confronti dei propri investitori.

Per questo bisogna adottare una tipologia di comunicazione che sia sincera ed il più trasparente possibile affinché gli imprenditori che investono nella tua attività, non scappino via con i loro capitali, causando una perdita di liquidità.

Come prevedere una Crisi aziendale?

Gestire una Crisi aziendale mentre sta accadendo, richiede un grande dispendio di risorse economiche e mentali. Lo stesso Warren Buffett, uno dei più grandi imprenditori ed economisti di tutti i tempi, afferma che costruire la reputazione di un’azienda servono circa vent’anni, mentre per distruggerla bastano 5 minuti. Soprattutto, in questa epoca digitale in cui il passaparola avviene molto più in fretta rispetto agli anni passati.

Per questo, lasciarsi sorprendere da problematiche più o meno serie, può davvero compromettere il lavoro di una vita e gettare alle ortiche tutti gli sforzi impiegati per far crescere la tua attività.

Essendo un avvenimento non ricorrente, necessita di approfondite analisi di alcune variabili umane e ambientali per poter prevedere una crisi aziendale. Questa analisi, ruotano attorno ai segnali deboli (weak signal), ovvero delle informazioni che si estrapolano attraverso le statistiche sui trend in sviluppo ma ancora non evidenti a livelli di mercato.

La lettura di questi segnali e la capacità di agire di conseguenza, fornisce un vantaggio competitivo estremo. La difficoltà maggiore è quella di avere conoscenze sugli algoritmi che riescano a considerare dei segnali deboli inerenti alla tua nicchia di mercato.

Come comunicare una Crisi Aziendale: la Crisis Communication

Mentre fino a qualche decennio fa, la Comunicazione della Crisi passava dai media tradizionali come Stampa, Televisione e Radio, ora si è trasportata tutto sulle piattaforme online che noi tutti conosciamo: i social.

A pagarne le conseguenze sono di sicuro le imprese più piccole, bersaglio di utenti dispettosi che tendono a lasciare commenti cattivi nelle pagine ufficiale delle aziende.

Le realtà molto piccole, non avendo una preparazione adeguata ad affrontare queste situazioni, si ritrovano a rispondere in modo inadeguato perdendo di credibilità e di fiducia.

Per questo bisogna valutare quattro aspetti fondamentali nella Crisis Communication:

  • il tempo: ormai la Comunicazione viaggia alla velocità della luce e per questo bisogna attrezzarsi nella tempestività delle risposte;
  • il tono: il tono deve essere sì autoritario ma non troppo. Ricordiamo che i Social sono nati per condividere informazioni in una Comunità digitale. Rispondere in modo inadeguato non fa altro che indisporre gli utenti ed ampliare la portata della Crisi;
  • l’analisi: per poter rispondere alle accuse, bisogna avere la conoscenza approfondita dei dettagli sulle attività della propria azienda. Solo con queste informazioni è possibile ribaltare la situazione;
  • le parole: scegliere con cura le parole da utilizzare perché saranno gli unici strumenti di difesa da poter utilizzare.

Bisogna rivolgersi ad agenzia ufficio stampa milano, Roma o di altre grande città per assicurarsi una buona gestione della Crisi e cercare di rilanciare la propria attività.

Come rilanciare la propria azienda dopo una Crisi?

Per rilanciare la propria azienda bisogna fare delle revisioni nel proprio Business Plan: riconfermare la propria Vision e la propria Mission fornendo delle reali motivazioni per cui si vuole continuare ad operare nel settore in cui si agisce.

Approfondire con delle ricerche di mercato i motivi della crisi come ad esempio il rivolgersi ad un target sbagliato e considerare potenziali acquirenti, le buyers persona sbagliate.

Dopo tutta questa analisi critica, è possibile rivalutare la propria offerta e scegliere quali prodotti abbandonare e su quali invece continuare a puntare.

L’analisi, come abbiamo visto su questo articolo, è l’attività principale per chi decide di lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria. Per poter erigere una strategia efficace è fondamentale tenere conto dei segnali deboli e tutti gli altri dati che il mercato ci fornisce rendendo la raccolta e l’analisi dati parte integrante in sede decisionale.