Una leva muove il mondo e un un bullone lo tiene fermo

Una leva muove il mondo e un un bullone lo tiene fermo

Il progresso tecnologico, lo sviluppo economico è industriale se dovessero scegliere un’immagine rappresentativa utilizzerebbero sicuramente l’icona di un bullone.

Uno dei film più belli dell’opera di Charlie Chaplin, “Tempi Moderni”, ambienta la scena madre in un gigantesco ingranaggio dove il vagabondo è intento a svitare e avvitare giganteschi bulloni. Chiunque dovesse associare un’ immagine alla produzione industriale penserebbe al bullone e a una vite.

La breve storia della bullonistica

L’invenzione della vite da cui il bullone trae origine si base su uno studio greco che individuo il principio fisico dell’elica cilindrica che può scorrere su se stessa e progredendo in avanti. Le prime viti metalliche apparvero in Europa nel tardo medioevo (1.400).

Quello che conosciamo comunemente come bullone, fu brevettato in Inghilterra da un ingegnere che realizzò dei torni standardizzati per produrne in serie le viti e gli altri elementi necessari.

Il bullone ha contribuito, insieme ad altri applicativi, alla prima rivoluzione industriale, oggi è ancora un dispositivo molto utile in molti settori della produzione meccanica e della relativa manutenzione.

L’evoluzione del bullone

Dai primordiali bulloni e viti in ferro soggetti alla ruggine e alle rotture, ne ha fatto di passi in avanti la bulloneria.
I bulloni oggi sono realizzati con materiali temperati e soggetti al trattamento termico che li rendono quasi eterni e indistruttibili, anche di fronte agli agenti atmosferici.

I bulloni vengono realizzati con leghe e particolari materiali inossidabili, nominarli sembra un esercizio linguistico e fonetico: monel, hastelloy, inconel, incoloy, nitronic, duplex, superduplex, alloy e titanio.

Questo elenco dimostra quanta ricerca e sperimentazione vi sia dietro a una produzione come la bullonistica. Come si evince sul sito http://www.bulloneriavilla.it/, oggi il bullone epe vite hanno diverse come e usi, il prodotto è personalizzato sulla base delle esigenze del cliente finale.

Anche il trattamento della lega del prodotto varia a seconda dell’utilizzo, può essere trattato in maniera termica, tramite brunitura, zincatura elettrolitica o a caldo.

In quali settori si utilizzano i bulloni

Il mercato della bulloneria è davvero vasto e interessa tantissimi ambiti produttivi. Potremmo dire che non c’è settore industriale, economico, ricreativo, sportivo e del divertimento che non utilizzi i derivati del bullone e tutta l’attuale offerta di prodotti.

Nell’ambito produttivo, i settori che richiedono la bulloneria sono la metalmeccanica, il settore energetico e il petrolchimico, quello legato alle fonti rinnovabili come l’eolico.
Questi clienti lavorano con grandissime commesse e spesso richiedono un rapporto di fidelizzazione con le aziende produttrice che svolgono anche un lavoro di consulenza e di progettazione sui singoli prodotti finali.

Gli standard di sicurezza e le certificazioni di qualità devono essere di primo livello. Pensate ai carichi che alcuni bulloni devono sostenere nell’edilizia e nelle strutture di sostegno nei grandi cantieri.

Un altro settore in cui la bulloneria esercita un ruolo importante è nel campo dei pachi divertimenti e a tema.

Gli scivoli in un’acqua park, una giostra, le montagne russe, sono sostenuti da tiranti ma soprattutto da viti e bulloni che devono resistere a forze impressionati non solo gravitazionali ma anche centrifughe.

La bullonistica ha un ruolo nevralgico nei trasporti, sia sulla rete viaria, ferroviaria e aerea.
Anni fa, alcuni Boing si danneggiarono in volo perché le viti che tenevano ferme le lamiere alla carlinga risultavano essere troppo corte rispetto al progetto.

I grandi eventi, gli spettacoli su palchi e con impalcature, sono sorrette da ponteggi che sono tenuti assieme dalle attuali varianti dei bulloni.

Nonostante il progresso tecnologico e lo sviluppo scientifico, la bulloneria riveste un ruolo nevralgico in molti settori della vita di tutti i giorni, non c’è settore produttivo che non utilizzi il bullone.

Cinquecento anni dopo dalla sua invenzione, il bullone non è ancora stato sostituito da nessun’altra soluzione similare.
Oggi un bullone è in grado di sostenere forze e pressioni inimmaginabili secoli fa.

La tecnologia italiana recita un ruolo fondamentale nella ricerca e nell’innovazione di questo prodotto.